2002 Dallo Stelvio al Mortirolo

Dallo Stelvio al Mortirolo

E’ da tempo che preparo con cura il mio giro in solitaria di quest’anno: partenza da Prato allo Stelvio e conquista in successione di quattro passi fra i più duri e temibili delle Alpi e cioè Stelvio, Mortirolo, Gavia e Stelvio2, per un totale di 220 km. 6500 m . di dislivello.

Per fortuna le salite non mi spaventano, anzi sono un grande piacere! Nonostante i miei impegni non mi consentano di fare più di due uscite settimanali di due ore ciascuna, mi sento in forma anche perché ho approfittato delle ferie di Luglio per aumentare notevolmente il numero delle uscite. Arrivo all’inizio di Agosto con 3.000 km. ma anche con 80.000m. di dislivello nelle gambe. Rimane solo da scegliere la giornata giusta per partire e con questa estate temporalesca non è facile. Finalmente per il 8 Agosto le previsioni annunciano tempo stabile anche in montagna e allora via, si parte, speriamo in bene. La sera prima della partenza ultimo controllo alla bici e al marsupio riempito di barrette, reintegratori, panini,telefonino e a letto.

E’ il grande giorno, prima dell’alba abbondante colazione con pastasciutta e partenza da Prato alle 5.30. Sapendo cosa mi aspetta durante la giornata, sui tornanti dello Stelvio mi sforzo di salire con calma e tenere bassi i battiti del cuore per non accumulare acido lattico. In 2.15 sono in cima, non sono neanche le otto e i negozietti per turisti sono ancora tutti chiusi. Guardo la temperatura: due gradi! Per fortuna mi sono portato i guanti invernali, indosso la mantellina, divoro un panino e mi butto nella discesa ancora tutta all’ombra verso Bormio.

mortirolo

Continuo in leggera discesa lungo la Valtellina fino a Mazzo, dove riempio le borraccie all’inizio del paese. Comincia il Mortirolo, che non avevo mai scalato e si dimostra veramente duro, ma anche bellissimo, alternando prati e boschi. Salgo con il 39/23-25, mettendo in un paio di occasioni il “salvagambe” 28, pensando agli ultimi due passi. In cima incontro degli amici della U.C. Dervianese che mi scattano la foto di rito.

mortirolo2

In fondo alla discesa l’unico intoppo della giornata: una foratura. Per fortuna sono quasi in tabella di marcia, cambio la camera d’aria, ne approfitto per un paio di barrette di carboidrati e riparto in leggera salita per la Valcamonica verso Pontedilegno. Arrivo in paese con 32 gradi! 30 gradi di escursione termica in poche ore non sono facili da assorbire e riparto velocemente per cercare un po’ di fresco lungo i tornanti del Gavia.

Le gambe cominciano a non funzionare più come vorrei, ma supero la bruttissima galleria completamente buia e arrivo ai 2620 m . del passo in discrete condizioni.

mortirolo1

Dopo 25 km. di discesa sono nuovamente a Bormio. Riempio per l’ultima volta le borraccie, mangio l’ultimo panino e parto per gli ultimi, infiniti 22 km. in salita verso il passo Stelvio. Le gambe girano lentamente, non riesco a superare i 135 battiti del cuore e il mio unico pensiero è quello di riuscire ad arrivare in cima al passo entro le 20, in modo da potere scendere a Prato prima che faccia buio. Raccolgo le ultime energie e arrivo in cima alle 20.10, i negozietti sono già chiusi, mi vesto velocemente e mi butto in discesa quasi in apnea: non c’è neanche una macchina, posso tagliare i tornanti a mio piacimento e alle 20.45 sono a Prato mentre sta per calare la notte. Ce l’ ho fatta! Controllo il ciclocomputer: 220 km. 6490 m di dislivello, 13 h effettive di pedalata, pendenza media 8%, pendenza massima 19%, 8200 kcalorie consumate. Alla prossima impresa in solitaria, naturalmente in salita!