Test bulls estream evo am3


SAMSUNG CSC

Specifiche tecniche: 

Motore Brose S, batteria integrata 630 w, 4 livelli di assistenza, 40%, 80%, 160%, 360%, personalizzabili, tempo di ricarica circa 4.30 ore.

Telaio alluminio, bi ammortizzata, forcella Rock Shox Yari RC Solo Air 150mm, ammortizzatore Rock Shox Deluxe RT 150 mm.

Trasmissione Shimano Deore, corona 38, cassetta 10 vel 11-42

Freni Magura Mt5, Mt4

Reggisella Kind Shock LEV Integra

Cerchioni BULLS AS-T35, 27.5, gomme Schwalbe Nobby nic 2.8

 

Analisi statica

La Bulls presenta una linea piuttosto accattivante, la batteria è completamente integrata nel telaio, tanto che la bicicletta, ad un primo sguardo, assomiglia più ad una mountain bike tradizionale che ad una e-mtb.  Solo la scatola del motore, peraltro ben posizionata in diagonale, rivela la vera attitudine di questa bicicletta. Sia la forcella che l’ammortizzatore sono regolabili e bloccabili, cosa che si apprezza specialmente nei tratti asfaltati, per evitare l’effetto dondolamento e spreco di potenza impressa sui pedali. Bello e funzionale il reggisella telescopico integrato. Lo schermo per controllare le varie funzioni della batteria e della mountain bike è piuttosto piccolo, situato a sinistra sul manubrio, ma perfettamente leggibile. Prima della prova, effettuo l’unica modifica, levando le camere d’aria e aggiungendo il lattice, le gomme tubless sono sicuramente più funzionali, evitando quasi completamente le forature e potendo tenere la pressione più bassa in discesa sui sentieri tecnici, senza pericolo di pizzicature alle camere d’aria.

 

Prova sul campo

 

1) Pianura

 

Anzitutto sfatiamo un luogo comune: quelle non sono bici, non serve neanche pedalare, vanno su da sole! Se uno lo dice vuole dire semplicemente che non ne ha mai provata una! Pedalare serve, eccome, se no la ebike non si muove! Il bello è che si può scegliere l’intensità della pedalata selezionando uno dei 4 livelli presenti sullo schermo a manubrio. Pedalando in eco, lo sforzo è molto simile a quello di una bici senza motore, calcolando che da una parte la bici pesa intorno ai 24 kg e dall’altra il motore da un aiuto minimo, ma sufficiente a tenere i battiti cardiaci più bassi rispetto ad una bici tradizionale. Insomma, la sensazione è quella di avere scoperto l’eterna giovinezza, sembra infatti di avere la stessa potenza e agilità che si aveva dieci anni (e forse più) prima!

Appena monto in sella e comincio a pedalare la prima sensazione è di comodità, la bici è ben equilibrata e le gomme da 2.8 ammortizzano le piccole asperità, anche tenendo forcella e ammortizzatore chiusi. L’altra sensazione, netta, anche tenendo l’assistenza su eco, il primo livello, è l’accelerazione. La mountain bike infatti, arriva con facilità e in brevissimo tempo ai 25 km/h, velocità alla quale il motore “stacca” e , se si vuole andare più veloci, bisogna continuare a pedalare senza l’aiuto del motore. Cosa peraltro piuttosto semplice in pianura, infatti il motore non offre nessuna resistenza alla pedalata e, con un discreto allenamento, si riesce a tenere una velocità sui 30 km/h senza troppa difficoltà. Se invece si tiene l’assistenza su un livello alto, l’accelerazione è incredibile, si raggiungono i 25 km/h in circa due secondi. La terza sensazione, anche questa molto piacevole, è la silenziosità del motore, infatti il classico sibilo presente in quasi tutti i motori per ebike qui quasi non si sente.

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2) Salita

 

Sfatiamo un secondo pregiudizio: con le ebike non si fatica!

Io dopo la prima uscita (ma non solo) sono arrivato a casa stanco come al solito, anzi mia moglie Laura mi ha detto: ma cosa hai stasera che non smetti più di mangiare e farti caffè?
D’accordo, in meno di 4 ore ci ho fatto quasi 2000 metri di dislivello e 40 km, ho pedalato sulla neve e con temperature intorno allo zero, sono andato a cercarmi salite estreme che mai immaginavo si potessero fare e ho cercato di tenere il livello di assistenza al minimo (non sempre a dire il vero!), però mi sono stancato eccome!

Ma come mai ci si stanca pur avendo il motore? Perché con la ebike si comincia a pensare diversamente, i giri si modificano abbastanza rispetto a quelli che si fanno con una mtb normale. Spesso i giri si allungano, si fa più dislivello ma specialmente il bello è riuscire a fare dei sentieri che normalmente si fanno solo in discesa (non quelli dedicati alle mtb naturalmente, per evitare spiacevoli incidenti). Naturalmente per fare giri più lunghi e maggior dislivello non si può consumare troppa batteria, perciò tenendo l’assistenza al minimo lo sforzo alla lunga si fa sentire.

Su salita asfaltata e sterrata la Bulls è molto comoda, e pedalando agilmente sale facilmente anche con il minimo di assistenza. Su salita tecnica, aprendo le sospensioni e sgonfiando un po’ le gomme, si passano ostacoli anche non facili, sia per l’ottimo grip, sia per l’aiuto del motore che sostituisce ottimamente il classico colpo di reni che serve normalmente per superare certi ostacoli, e lo sforzo è naturalmente molto minore.

Quando la salita si fa estrema da sembrare quasi insuperabile, basta aumentare l’assistenza e la Bulls sale con una facilità incredibile. Già al terzo livello la potenza è cosi tanta che bisogna cambiare stile di guida, portando il più possibile il peso in avanti e schiacciandosi sul manubrio con i gomiti piegati, in modo da non fare impennare la bici.

Unico neo riscontrato in salita è rappresentato dalla corona anteriore montata di serie troppo grande, che rende la frequenza di pedalata troppo bassa (su salite molto ripide) e rende difficoltosa la partenza in salita, nonostante l’ottimo motore parta solo con una piccola spinta sui pedali. Per questo ho sostituito la corona da 38 con una da 34 e la situazione è subito migliorata, sia per la partenza in salita che per la agilità di pedalata.

Altro punto di forza delle ebike è quello di limitare al massimo il portage, ovvero il dover portare la bici in spalla sui sentieri molto ripidi. Salendo per esempio su prati molto ripidi, si riesce a pedalare a zig zag senza doversi mettere la bici in spalla o spingerla. Dove invece il sentiero è ripido e scalinato, non resta altro che mettersi la bici in spalla, si riesce ma non per lunghi tratti, visto il notevole peso della ebike.

Parliamo adesso della cosa che forse interessa di più in una emtb: la durata della batteria. Naturalmente le variabili in gioco sono tantissime, perciò non è possibile dare una misura che sia uguale per tutti. Peso del biker, tipo di fondo, pendenza della salita, potenza del biker, temperatura, sono tutti fattori che possono cambiare, e non di poco, la durata della batteria.

Io vi dico la mia esperienza: peso 70 kg, porto uno zaino di circa 5kg e ho un discreto allenamento, sempre comunque riferito alla mia età, 60 anni. Facendo solo salita e discesa, con pochissimi tratti in piano, salendo su asfalto e in parte su sentieri, tenendo l’assistenza per la maggior parte in eco, sono riuscito a fare 50 km e 3000 metri di dislivello. Su un percorso con lunghi tratti di pianura e salite più dolci e regolari, tutto su asfalto, sempre in eco, sono riuscito a fare 120 km e 2000 metri di dislivello.

 

3) Discesa

 

Sul comportamento in discesa delle emtb avevo letto molti pareri contrastanti fra loro, chi le apprezzava e chi diceva che erano troppo pesanti e poco agili. A me, da sempre, piace poter vedere con i miei occhi e provare direttamente sul campo, al di là dei pregiudizi.

Allora apro le sospensioni da 150 mm, sgonfio leggermente le gomme e parto sul sentiero tecnico ma veloce. La Bulls funziona alla meraviglia, facendo scendere in sicurezza e in maniera molto comoda e  “morbida”, aiutata anche dalle gomme plus 2.8. Il peso totale dà pochissimo fastidio alla maneggevolezza, anzi la bici è molto stabile e anche i nose press si riescono a fare, bisogna tenere in conto il peso maggiore da spostare, ma si fanno.

Ottimo anche il comportamento sul tecnico lento, i 150 mm, aiutati dai cerchi da 27.5 e dalle gomme plus con la giusta pressione fanno il loro lavoro e permettono di scendere gradoni piuttosto alti in sicurezza.

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4) Test durata batteria

  1. a) Eco: prova di durata della batteria da 630w della mia bulls con motore brose.
    Le specifiche: io peso 70 kg, salita asfaltata pendenza media 8%, motore sempre in eco, temperatura media 22°, pedalata a circa 70 rpm, solo salita o discesa, niente pianura.

Risultato finale 80 km e 3400 d+.

  1. b) TURBO: prova di durata della batteria da 630 del brose tenuto sempre alla massima potenza, in turbo. Salita asfaltata pendenza media 10%, mio peso 70 kg, velocità di salita da 20 a 25 km/h, in 45 min sono riuscito a fare 1500 m/d pochi prima che si spegnesse la batteria. Vam 2000, circa quello che faceva Armstrong nella crono del alpe d’ huez!
    Alla faccia di chi dice che non bisogna pedalare, anche in turbo per tenere la velocità sopra i 20, ho dovuto darci dentro alla grande.
    Unico problema riscontrato, dopo 1100 m di dislivello, il motore cominciava a surriscaldarsi e, andando in protezione, non teneva più la velocità , sono dovuto perciò scendere in discesa 5 minuti per raffreddarlo, poi sono ripartito in salita fino a raggiungere i 1500 m/d.
    Totale 34 km , fra salita e discesa, e 1500 m/d in 45 di salita, tutto in turbo.

 

5) differenze fra bike normale ed ebike

Dopo che ho rifatto il giro del Similaun, 110 km e 5000 d+ in giornata con la e-mtb, e dopo averlo fatto anni prima con la mtb, qualcuno mi ha chiesto la differenza di percorrenza, in tempo, fra una bici e l’altra. Risposta: nessuna! Ci ho messo, infatti, lo stesso identico tempo, dalle 5 di mattina alle 9 di sera.
E allora, direte voi, quale è la differenza? Semplicemente quella che sta nel mezzo (e anche nel dopo a dire il vero!).
Mi spiego: con la mia e-mtb riesco a fare circa 3000 metri di dislivello, anche fino a 3400, pedalando sempre in eco. Per farne 5000, mi sono dovuto fermare tre volte per circa tre quarti d’ora a volta, per ricaricare la batteria, oltre alle normali brevi soste che facevo anche con l’altra.
Naturalmente, oltre alla batteria della bici, in questo modo ho ricaricato anche le mie, riposando e mangiando con calma.
Ecco, il grosso della differenza è questo. L’altra volta ho fatto solo una sosta “lunga” di mezz’ora, sono arrivato all’inizio dell’ultima salita piuttosto “cotto” e ho spinto la bici per più di metà salita. Questa volta mi sono riposato di più e ho mangiato meglio, naturalmente anche l’assistenza della bici fa la sua parte, e ho pedalato la bici fino in cima all’ultima salita, pur con impegno, divertendomi alla grande.
In più, l’altra volta non ho più toccato la bici per almeno 4 giorni, questa volta il giorno dopo sono ripartito.
Una cosa negativa è invece, il fatto che il giro prevede circa un’oretta di bici a spalla o spinta, e caricarsi 24 kg più 6 di zaino in spalla non è proprio il massimo, ma per brevi tratti, con la giusta tecnica, si può fare.
Oltre a queste differenze ce n’è ancora una, più mentale che altro, che recita: “Però farlo tutto con le proprie gambe è un’altra soddisfazione!”
Allora, se mi conoscete, sapete che a me la fatica piace, ogni tanto anche fine a se stessa ma quasi sempre mi piace soffrire per divertirmi. Quando l’ho fatto con la bici normale ho avuto tanta soddisfazione, ma anche tanta sofferenza, quando l’ho fatto con la e-bike ho avuto la mia dose di sofferenza quando mi sono portato la bici in spalla, tanta soddisfazione per avercela fatta nei modi e nel tempo che mi ero studiato e in più tanto divertimento, sia nelle discese tecniche, che ho potuto affrontare più fresco, sia nelle salite, fatte quasi completamente in sella. In più , il giorno dopo, ero molto più riposato e ho potuto riprendere subito la bici.
Ecco, le differenze sono queste, visto dal mio punto di vista (un vecchietto di 60 anni ).
La e-bike ti fa recuperare quei 100w (o più) di potenza che si sono persi per strada nel corso degli anni, si può pedalare e soffrire quasi nello stesso modo, divertendendosi però di più e arrivando alla fine del giro senza essere distrutti.
L’importante è che ognuno possa interpretare la bicicletta nel modo che preferisce, rispettando il prossimo e la natura e con il diritto di essere rispettato

 

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6) Giudizio finale (dopo un anno di uso e 5000 km)

Il giudizio finale è sicuramente molto positivo, la posizione sulla bicicletta è molto comoda in tutte le situazioni, in salita bisogna abituarsi al diverso tipo di guida su sentieri molto ripidi, poi si sale veramente dappertutto.  In discesa, nonostante il peso, è maneggevole e gira bene anche sullo stretto, le sospensioni lavorano molto bene, rendendo la guida morbida. Il motore Brose è molto silenzioso ed efficace, con la coppia a 90 Nm molto redditizia. La batteria da 630 wh garantisce un’autonomia veramente lunga, specialmente se usata in eco.

Anche la guida su neve è buona, con il motore che sopperisce alla minor larghezza delle gomme rispetto ad una fat bike. Con temperature molto basse, non ho notato consumi maggiori della batteria rispetto alle temperature normali di utilizzo.

Psicologicamente, ma anche praticamente, pedalare una e-bike da molti vantaggi. Si riescono a fare giri più lunghi e se si è gestita bene la batteria e alla fine si è stanchi, si ha la sicurezza di poter rientrare alla base spingendo semplicemente sul bottoncino. Oppure mi è capitato di essere alla fine del giro, era quasi buio ed ero stanco e potevo scegliere fra due sentieri, uno più divertente ma che prevedeva anche una piccola risalita, con una bici normale non l’avrei mai fatto, invece con questa ho detto: perchè no? E via sul sentiero più divertente sfruttando l’aiutino!

Insomma una bici molto comoda e molto divertente, con un motore che permette di andare quasi dappertutto sia in salita che in discesa e una batteria che dà un’autonomia quasi infinita!

Per me è come un elisir di giovinezza, la ebike usata nella giusta maniera (ognuno troverà la sua) regala quei watt che negli anni si erano “persi” per strada (o che qualcuno non ha mai avuto), regalando il massimo divertimento.
Ultima cosa, io è ormai più di un anno che accompagno, sia sulla neve che d’estate, gruppi misti con mountain bike sia normali che assistite, io stesso usando sia l’una che l’altra a seconda della voglia e delle situazioni, e si sta insieme tutto il giorno, divertendosi dal primo all’ultimo minuto, chi soffrendo di più in salita e divertendosi di più in discesa e chi il contrario, ma sempre insieme senza nessun problema.
Basta polemiche per favore, ognuno scelga il tipo di bici che preferisce, scelga gli amici giusti e via a pedalare, passando una o più belle giornate in mezzo alla natura, praticando lo sport forse più divertente e sano che esista e alla fine una bella birretta mette tutti d’accordo!

 

Grazie a SPORTLER per questa magnifica bulls estream evo am3

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